Daniele Ielli sul “Giornale di Pistoia” – 9 settembre 2022

Il sole, il nostro petrolio

Prezzi energetici senza freni

Monsummano Terme, venerdì 9 settembre 2022

Il 29 agosto scorso il prezzo del PUN ha toccato quota € 867/MWh. Si tratta di un numero incredibilmente da record ed è opportuno fare un raffronto che è molto semplice: soltanto 24 mesi fa la quotazione era a 38,92 Euro. Calcolatrice alla mano, quindi, in soli due anni l’aumento è del 2.240%. E’ pertanto opportuno chiedersi: come è mai possibile?

Abbiamo una domanda elettrica nazionale di 979,4 GWh: di questi il 28,5% (troppo poco) lo produciamo da fonti inesauribili, con idroelettrico al 10%, fotovoltaico all’8,7% e a seguire le altre fonti rinnovabili.

Gli impianti a energia rinnovabile hanno una specificità. Infatti hanno un costo di realizzazione e un piccolo costo di manutenzione, ma l’energia prodotta è sempre gratuita perché la produce il sole, l’acqua, il vento che ci sono concessi dalla natura, solo in pochissimi casi c ‘è il costo del prodotto, come per esempio biomasse, tipo pellet, ma sono eccezioni.

Se dieci anni fa abbinare il costo dell’energia prodotta dal sole o dagli altri elementi al costo dell’energia prodotta da centrali termoelettriche a gas potava avere un senso, in questo momento chiaramente non ce l’ha.

Il prezzo del gas metano (e anche qui andiamo a fare un semplice confronto sulla tendenza: la quota zione del 1° settembre scorso ci parlava di 340 Euro al megawattora contro i 20 Euro riscontrati a maggio di un anno fa: in questo caso si parla di +1.680% in 16 mesi) in Europa costa oggi quattro volte di più che negli Stati Uniti d’America per la totale mancanza di strategia e incapacità dei governi europei.

Addirittura qualcuno avrebbe voluto inserire nelle sanzioni alla Russia per l’invasione in Ucraina il distacco totale del gas russo, che è bene ricordarlo vale il 2% del loro PIL.

Il governo dimissionario ha permesso questa enorme speculazione. L’ARERA, l’authority che sarebbe predisposta alla regolamentazione del mercato, in 27 anni di vita non ha mai regolato un bel niente, siamo in mano a pochissimi operatori mondiali che spadroneggiano in un mercato, quello del gas (TTF), che definirlo opacissimo è riduttivo, nonostante le ricadute devastanti su cittadini e imprese.

L’esigenza di gas nel 2021 in Italia è stata di circa 76 miliardi di metri cubi. In questa cifra così grande, è bene tenere presente che solo 3,3 miliardi sono stati estratti in Italia (6%) mentre i nove impianti di stoccaggio di cui siamo dotati hanno una capienza di circa 18 miliardi di metri cubi attualmente pieni all’82%.

E questo non lo dice nessuno, mentre erario, società energetiche e banche si leccano i baffi, tutti con utili da record, i cittadini e le imprese italiane vengono depredate e lasciate in braghe di tela.

Infine una buona notizia: nei primi 8 mesi del 2022 ci sono state richieste di allaccio di impianti a energia rinnovabile, grazie anche al Superbonus, per una potenza pari al quadruplo di quella installata nel 2020 e nel 2021, peccato per i tanti anni di indecisione che adesso paghiamo salatissimi.

Daniele Ielli – Amministratore Green Idea Srl

Daniele Ielli scrive sul Giornale di Pistoia

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