Fonte: riassunto basato su un articolo pubblicato da Il Giornale il 24 novembre 2025
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L’Italia sta sperimentando nuove forme di produzione energetica che integrano fotovoltaico e idroelettrico nello stesso sito. Due esempi significativi arrivano da Venaus, in Val di Susa, e da Narzole, nel cuneese, dove Enel ha realizzato soluzioni che abbinano tecnologie diverse per aumentare efficienza e sostenibilità.
A Venaus, la vasca di raccolta della centrale idroelettrica ospita un impianto fotovoltaico galleggiante: pannelli installati direttamente sull’acqua, senza occupare terreno e con un rendimento migliorato grazie alla temperatura più bassa della superficie. Il progetto è cresciuto da 1 MW nel 2023 a 2 MW nel 2024, raggiungendo circa 2,4 GWh annui di produzione. L’impianto utilizza moduli bifacciali e contribuisce anche a ridurre l’evaporazione del bacino. Nel sito è stato sviluppato inoltre un sistema che smuove periodicamente i sedimenti, evitando la necessità di svuotare la vasca.
A Narzole, una storica centrale idroelettrica è stata affiancata da una lunga copertura fotovoltaica che sfrutta un tratto del canale di adduzione. Le pensiline ospitano circa 2.600 moduli, aggiungendo 1 MW solare alla produzione idrica già esistente. L’insieme consente di generare ogni anno oltre 23 GWh da fonte idroelettrica e 1,3 GWh da fotovoltaico, con una riduzione stimata di circa 14.500 tonnellate di CO₂.
In entrambi i casi, l’unione tra tecnologie rinnovabili permette di aumentare la continuità di servizio e migliorare la gestione delle infrastrutture. Le opere portano anche benefici indiretti alle comunità locali: monitoraggio dei bacini, consolidamento degli argini, minore evaporazione, nuova pista ciclabile illuminata. Poiché sfruttano superfici già artificiali, l’impatto sul paesaggio e sul territorio agricolo è particolarmente contenuto.
L’immagine è generata dall’intelligenza artificiale (ChatGPT) sulla base del contenuto dell’articolo
